1 apr 2011

Coniglietto pasquale di Mary Brandolino... in memoria di tutti i coniglietti che non sono stati salvati

Ricordo quella Domenica di Pasqua
Era tutta colore e divertimento
La nuova vita che avevo appena iniziato
Nella mia gabbia nuova
Ero solo una piccola cosa
Quando mi hanno portato via dal negozio
E mi hanno posato sul pavimento
Nella mia gabbia

Loro mi avrebbero tirato fuori
Amato e coccolato tutto il tempo
E alla fine della giornata sarei tornato
Nella mia gabbia
Ma col trascorrere dei giorni e delle settimane
Li ho visti meno di quello che speravo
Ho avuto meno carezze di quelle che sognavo
Nella mia gabbia

La notte fuori dalla loro casa
Mi sono sentito triste e dimenticato
Spesso spaventato e indifeso
Nella mia gabbia

Nell’umidità e nella pioggia
Oggi al caldo domani al freddo
Sono rimasto fermo diventando adulto
Nella mia gabbia

Il cane e il gatto correvano davanti a me
Giocando tra di loro solamente
Mente io me ne stavo seduto solo e triste
Nella mia gabbia

Sull’erba verde e fresca
I bambini saltellavano ridendo tutto il giorno
Io potevo solo osservarli giocare
Dalla mia gabbia

Erano soliti portarmi fuori
E lasciarmi sgambettare alla luce del sole
Adesso non posso più correre
Nella mia gabbia

Una volta ero un coniglietto tenero e coccolato
Come una piccola palla di cotone
Ora sono adulto e dimenticato
Nella mia gabbia

Non so cosa è andato storto
Nella casa in ho abitato
Sono cresciuto solo per essere un coniglio
Nella mia gabbia

Ma mi hanno portato al canile
Io che una volta ero amato e gradito
Ora aspetto di essere distrutto
Nella mia gabbia.