28 dic 2009

Ed è passato anche il natale 2009...che devo ammettere che in verità è stato un bel natale !!! E' stato anche il primo Natale di Honey e Achilla...e sembra che abbiano gradito anche i loro regali..



Honey e il suo regalo ancora da scartare ^_^


 
L'achilla invece non aveva pazienza e l'ha subito morso per vedere cosa c'era dentro ^_^


Ed eccomi qua...con la faccina felice ^_^

23 dic 2009

"C'è chi pensa che non sia importante salvare la vita ad un'animale e chi invece rischia la vita per farlo. C'è chi sceglie il proprio lavoro per il denaro e c'è chi lo sceglie per passione!"

- - > quanto è vera sta frase di un volontario della Fondazione Cetacea

22 dic 2009

un anno che non ci sei più

Il 22 dicembre 2008, il momento in cui il mio cuore si è spezzato...amada se n è andata e ha lasciato in me un vuoto incredibile che a distanza di un anno non è ancora colmato, e non si colmerà mai perchè non riesco a richiudere la ferita, lei era tutto per me!!! e per quanto achilla e honey siano coniglie meravigliose, non saranno mai come lei!

Amada mi manchi e mi mancherai sempre...

19 dic 2009

let it snow...

E nevica nevica...che bella la neve ^_^ la adorooooo e anche alle mie conigliette piace molto


17 dic 2009

Ecco la notizia :

Sono morti tutti e sette. Dopo tre giorni di agonia intrappolati dalle onde della mareggiata sulla spiaggia di Varano, anche gli ultimi due capodogli hanno smesso di lottare. Si erano arenati in sette venerdì scorso su quella stessa spiaggia. I più deboli tra loro hanno cominciato a spegnersi a uno a uno già dopo 24 ore dallo spiaggiamento. Gli ultimi due invece hanno resistito più a lungo, senza però riuscire a riprendere il largo. Solo altri due capodogli che erano stati avvistati in difficoltà poco distante dal luogo della tragedia sono riusciti a tornare in mare aperto. Ora si cerca di capire come fare a smaltire le carcasse di questi signori del mare che arrivano a pesare anche venti tonnellate ciascuno. Ma soprattutto si dovrà cercare di dare risposta al quesito più importante che il tragico avvenimento ha suscitato. C’è la mano dell’uomo dietro alla morte dei sette capodogli? «Dubito che si possa trattare di un evento legato a cause naturali – spiega Giuseppe Nortarbartolo di Sciara, uno dei massimi esperti mondiali di cetacei e presidente del comitato scientifico di Accombans, l’Accordo per la Conservazione dei Cetacei del Mar Nero, Mar Mediterraneo e Zona Atlantica Contigua – perché se fosse così dovremmo attenderci episodi come questo molto più frequentemente. Invece nel Mediterraneo spiaggiamenti di capodogli sono molto rari, troppo, per essere legati a fattori naturali». Per trovare le tracce di altri due eventi analoghi a quello del Gargano.bisogna infatti tornare molto indietro nel tempo, fino al 1734 quando 16 esemplari si spiaggiarono nei pressi di Mazara del Vallo, in Sicilia. Un altro episodio invece si verificò sulle coste istriane a metà dell’Ottocento. In quella occasione furono sei i capodogli che finirono in trappola.Sono molti i fattori di origine umana che potrebbero aver disturbato il sistema di orientamento di questi straordinari animali. Dalle prospezioni geologiche, fino ai campi elettromagnetici e anche ai sonar ad alta frequenza delle navi militari. Ma per questa strage, anche se ci sono molti sospettati, non c’è ancora nessuna prova di reato. «Per il momento i ricercatori, seppur tra grandi difficoltà – dice Notarbartolo – stanno prelevando campioni dei tessuti degli animali spiaggiati. In particolare verranno prelevati campioni dello stomaco e del sistema uditivo. Questo ci permetterà di capire se c’è stato qualche elemento che possa aver causato o un avvelenamento o un danno al sistema uditivo dei cetacei». La particolare attenzione dei ricercatori nei confronti dei tessuti dell’orecchio dei capodogli si spiega con la loro particolare capacità, tipica di tutti i cetacei di orientarsi in mare attraverso un particolare sistema acustico che si basa su segnali del tipo di quelli usati dai sonar delle navi e dei sommergibili. «I capodogli sono animali molto sofisticati – conclude Nortarbartolo – che comunicano tra loro attraverso un singolare linguaggio fatto a schiocchi. Per loro l’udito è un senso estremamente importante che li aiuta non solo ad orientarsi in mare e a cacciare in profondità, ma anche a comunicare con gli altri e a nuotare in gruppo. Se il loro sistema uditivo non funziona o viene disturbato da altri suoni, come per esempio quelli prodotti dall’uomo, gli animali potrebbero trovarsi in serie difficoltà». di Emanuele Perugini Il Messaggero

Sul caso dei capodogli il Ministro Stefania Prestigiacomo dice "Era stato deciso di abbreviare l’agonia dei capodogli morenti con una forma di eutanasia medica, ma purtroppo non sono disponibili in Italia dosi del farmaco indicato. Ho ritenuto e continuo a ritenere inumano farli uccidere a colpi di armi da fuoco pesanti".

Cioè non ho parole veramente...per lei è piu umano lasciarli  agonizzare 48 ore piuttosto che far finire le loro sofferenze con un colpo di fucile??? Si vede che proprio di cetacei e animali non ne sa nulla..non capisce quanto abbiano sofferto quelle povere bestie:(


10 dic 2009

"Portami ovunque, portami al mare, portami dove non serve sognare"

3 dic 2009

siii è cosi...voglio fuggire dal natale...detesto queste feste...non mi piace fare regali, non mi piace il finto buonismo che c è a natale e non mi piace niente di questa festa...anche perchè io non ho motivo per festeggiarla visto che l anno scorso nel periodo di natale è morta amada,la mia coniglia che per me era la mia vita...eh me li ricordo come se fossero ieri quei momenti orrendi che ho passato! No non voglio il natale...non c è niente di felice...