19 mar 2010

23 anni :)

e il 15 marzo ho compiuto 23 anni... madò come passa il tempo ^_^ alla fine è stato un bel compleanno, una splendida festa con amici al sabato e al lunedi una giornata con poche persone speciali...Sulla torta non poteva mancare anche l'achilla che ha festeggiato un anno insieme a me ^_^

che carina *_*

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Poi che dire.. ho ricevuto un sacco di regali...e ieri ho pure fatto piu o meno pace con il mio migliore amico...ahah ^_^

11 mar 2010

università

E oggi è stata una bella giornata...eh si ho scoperto di avere doti per esser una chirurga :P all'universita oggi abbiamo dissezionato un pesce morto ovviamente....sarebbe dovuto finire in qualche tavola come cibo credo...era uno sgombro, nel mio caso femmina! Nell'aprirlo non ho leso nessun organo, ho fatto un'incisione perfetta...e io che pensavo che in vita mia non avrei mai avuto il coraggio di aprire un animale...e invece ce l'ho fatta....e sono contenta perchè è un passo in più verso il diventare veterinaria! Sperando di entrare quest'anno!! Io sarei un ottima veterinaria...si si...e ora che ho scoperto che i visceri e aprire animali non mi fa schifo..è gia un bel traguardo per me! Arriverà il momento in cui indosserò finalmente quel camice....e sarò veterinaria...lo so....io non mollo facilmente! e poi il bello è stato che l'unico pesce in tutta l'aula che aveva i parassiti intestinali era il mio..era pieno di nematodi...hihi mi perseguitano quei parassiti!!! Da quando li ha avuti la mia coniglia ormai li rivedo ovunque

bahhhhhhhh

bahhhhh non ho parole....ormai son quasi certa che l'amicizia tra uomo e donna non può esistere nella maggior parte dei casi..e questo mi fa schifo...mi fa schifo perchè una persona che reputavo il mio migliore amico da 4 anni ormai...ora mi si è rivoltato contro perchè lui vuole me come partner...e lui sa benissimo da 4 anni che per me non è la stessa cosa....e gli è andato sempre bene cosi..e ora salta fuori che lui non riesce più a vedermi come solo amica......bahhhhhhh....chi li capisce gli uomini è veramente bravo...io ormai mi rifiuto di capire...che faccia quel cazzo che gli pare...io mi son rotta il cazzo di gente che cambia idea come cambia le mutande...

9 mar 2010

il dolore degli animali e l'indiferrenza degli umani

Cos’è che ci rende così insensibili al dolore animale? Eppure ormai
sappiamo, perché ce l’hanno detto tanti scienziati, che gli uomini hanno
quasi tutto in comune con gli animali, cominciando dalla capacità di
soffrire, di amare, di capire. Gli animali hanno memoria, gli animali
conoscono l’affezione, la tenerezza, la protezione verso i più deboli, la
solidarietà di specie, ma anche l’odio, il sentimento di vendetta, la
frustrazione, la paura, l’aggressività, l’invidia, il coraggio e così via.
Di tutto questo è composta un’anima nel senso antico della parola.

Eppure continuiamo a comportarci come se fossero fatti di materia insensibile, come se la loro sopravvivenza fosse proporzionale solo alla nostra utilità. Carne da macello, carne da tavola, carne da sperimentazione, carne da scambio. Carne e solo carne. Siamo capaci di tenerezze verso il gattino di casa che riempiamo di coccole, probabilmente viziandolo e rendendolo nevrotico. Ma quando si tratta di animali non domestici, di animali nel mondo, non riusciamo a vederli come esseri viventi, che come noi, hanno diritto a nascere e crescere su questo pianeta.
Animali da esperimento: ecco una delle violenze più nascoste e taciute. L’idea di fondo è che il sacrificio di topi, babbuini, cani, conigli, criceti, sia necessario al progresso della medicina. Nessuno si ferma a riflettere sulle sofferenze, insistite, vere e proprie torture che noi procuriamo ai piccoli animali da sperimentazione.

Spesso assolutamente inutili, se non proprio dannosi, come dimostrano i casi del Lipobay e del Vioxx ritirati precipitosamente dal mercato. L’uso
disinvolto della sperimentazione animale, come spiega Pietro Croce in un libro tutto dedicato alla vivisezione e come ribadiscono gli amici di
Equivita, porta malattie e morte. Gli animali sono simili agli uomini ma
sono anche diversi di fronte alle malattie, di fronte ai farmaci. Troppe
volte si sono presi per buoni i risultati di esperimenti fatti sui ratti,
falliti poi miseramente sull’uomo. Per esempio i 30.000 giapponesi accecati dal clioquinol nel 1978. O i bambini nati focomelici per l’uso del
talinomide, testato sui criceti e considerato sicuro, tanto da consigliarlo
alle gestanti negli anni 60.

«Pochi leggono il Bollettino di informazione sui farmaci del Ministero della
Sanità», scrive Croce. «Il numero dell’8 agosto 1983 ci informa che dal 1972 al giugno 1983 è stata revocata la registrazione (cioè vietata la vendita) di 22.621 confezioni di specialità medicinali, che, per lo stesso fatto di essere messe in vendita, avevano superato l’esame imposto dalla legge, della sperimentazione sull’animale. Un altro comunicato informa che le cose stanno cambiando, in peggio: dal 1984 al dicembre del 1987 gli effetti collaterali (solo quelli segnalati) procurati dai farmaci, sono stati 14.836, con 112 morti. Quanti anni ci vogliono per accorgersi che un farmaco è dannoso e quanti morti»? Gli antivivisezionisti insistono che non si tratta di pietà verso la sofferenza animale, probabilmente per non essere accusati di facile sentimentalismo. Per me invece, e non mi vergogno a dirlo, la pietà è un elemento determinante: non credo che si possa ottenere niente di buono dalla tortura e dalla morte procurata, anche se si tratta di animali.

«Ma quali le alternative?» chiedono a gran voce coloro che hanno una fiducia nella sperimentazione animale. Le alternative ci sono e stanno in una ricerca alternativa «genetica, fatta in colture in vitro, con metodi
statistico-epidemiologici, simulazioni al computer». Stiamo tutti pagando
questa lunga crudeltà verso gli animali che si vendicano, senza neanche
saperlo, portando nuove e terribili malattie.

di dacia maraini